mercoledì 27 maggio 2009

Sul Blockhaus sorpresa Pelizzotti. Menchov una calamita

Primo trionfo per la Liquigas Doimo, nel giorno di una delle tappe più spettacolari di questo Giro del Centenario. La spunta un brillante Franco Pelizzotti partito a metà salita. Pronta la risposta anche di Di Luca che cerca in tutti modi di scrollarsi di dosso a maglia rosa Menchov ma il russo è una calamita. Perde qualche metro solo sul rettilineo finale.

Ma riavvolgiamo il nastro e andiamo al racconto della tappa numero 17.

LA CRONACA - Nella giornata della finale romana di Champions League tra Barcellona e Manchester United va in onda una tappa anomala di “soli” 83 km da Chieti alla salita del Blockhaus, con partenza nel primo pomeriggio. Dopo i primi chilometri, subito una fuga con una decina di uomini tra cui il più pericoloso che risponde al nome di Felix Cardenas. Prima dell’inizio del Blockhaus sono la Lpr di Di Luca e la Cervelo di Sastre in testa per cercare di riprendere i fuggitivi. Qualcuno pensa ad un attacco del vincitore del Tour ed invece non è giornata per Sastre che all’arrivo perderà quasi due minuti. Ad inizio salita scatta Szmyd e poi Pelizzotti, guadagnano poco, prima venti, poi quaranta, poi rasentano il minuto. Ad inseguirli i quattro migliori del Giro: Menchov, Di Luca, Basso e la maglia verde Garzelli. Sulla salita l’abruzzese cerca in tutti i modi di staccare il russo, con ripetuti scatti ma Menchov non molla. Ai meno 200 però quando Di Luca scatta per l’abbuono Menchov si pianta e perde cinque secondi, che sommati agli otto di abbuono significa che il russo è a ventisei secondi, per Di Luca c’è ancora la tappa del Vesuvio dove tenterà il tutto per tutto.

FAN PER DI LUCA – Migliaia di sostenitori, piazzati su ogni rampa dei 18 chilometri della salita verso il Blockhaus. Spingevano il nuovo idolo dell’Abruzzo. Rumorosi e forse un po’ delusi per il terzo posto del loro beniamino, che comunque è riuscito a riaprire, almeno un po’, la corsa. "Non ho parole per quello che ho visto in 80 chilometri - ha ammesso Di Luca -. Mai vista tanta gente in questo Giro. Lo scatto è la mia arma in più, spero che Denis ceda qualcosa, io non mollerò fino alla fine. C’è il Vesuvio dove la salita è più dura, e anche Anagni per gli abbuoni".

PELIZOTTI SUPER – Grande impresa per “il delfino di Bibione”, capace di compiere l’impresa già lo scorso anno con la cronoscalata a Plan De Corones. Forse in pochi avrebbe sperato che avrebbe portato a termine la sua impresa anche perché alle sue spalle le rapide fiammate di Di Luca sembravano che avesse i secondi contati ed invece…

FISCHI PER MENCHOV- Brutto episodio, e alquanto inusuale in uno sport come il ciclismo. Il cerimoniale è stato guastato dai fischi rivolti a Menchov e soprattutto a Garzelli. Quelli alla maglia rosa possono essere interpretati come l’espressione del timore per un avversario durissimo. Quelli a Garzelli invece hanno lasciato un segno diverso. "Non me l'aspettavo - dice Di Luca - io mi sto giocando il Giro e lui la maglia verde". "In questo giro non mi ha regalato niente nessuno - attacca il varesino dell’Acqua&Sapone-Mokambo - non vedo perché dovrei lasciare agli altri i piazzamenti. Danilo è un mio collega ma anche un mio avversario, io faccio la mia corsa anche perché il mio obiettivo è quello di raccogliere punti per la maglia verde". Pellizotti: "Gli sportivi del ciclismo non fanno questo, Menchov è un grande campione, non capisco questi fischi". Chiude il russo della Rabobank: "Capisco la reazione del pubblico, quando un campione è così amato tutto ciò può accadere". Un po’ come succede spesso nel calcio, ma forse non è l’esempio giusto da seguire.

DENIS CONVOCATO — La maglia rosa Menchov è stato convocato in Austria per l’inchiesta sul doping ematico legata al laboratorio Humanplasma di Vienna. Un caso che secondo alcune agenzie di stampa potrebbe aver subito nuovo impulso in seguito alle rivelazioni di Bernhard Kohl, ritiratosi dopo la squalifica di due anni per la positività all’Epo-Cera durante il Tour 2008. Il russo ha confermato di aver ricevuto la convocazione degli inquirenti austriaci per fatti che risalgono al 2007. "Questa storia non mi riguarda, non ne so nulla e non ho alcun problema a rispondere a ogni domanda - ha detto in conferenza stampa -".

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