domenica 31 maggio 2009

Menchov il migliore. Danilo che cuore! Garzelli sempre presente. Boasson Hagen il futuro. Deludono Cunego e Gibo


Al termine della 92 edizione del Giro d'Italia, meglio ricordata come l'edizione del Centenario diamo le pagelle di fine Giro.

PROMOSSI:
MENCHOV 10: Il russo provi a staccarlo, ma è sempre lì. Tutti dopo il Blockhaus
tutti pensavano che il russo fosse alla frutta. Invece non si stacca sul Vesuvio e anticipa a Frosinone sul traguardo con abbuoni Di Luca. Chiude con una super crono, 10° nonostante una caduta all’ultimo cronometro. Invicibile. Maglia Rosa.
DI LUCA 9 : L’abruzzese tutta grinta ci teneva tantissimo a vincere per se per la sua gente. Aveva preparato al meglio il Giro. Forma invidiabile se dato da fare come un matto per gli abbuoni e per staccare il russo Menchov. Chiude secondo a 41’’ dal russo arriva sfinito. Ha dato il massimo anche nell’ultima crono, ma era sfinito. La Lpr ha tirato per quasi tutto il Giro dando tantissimo per il proprio capitano, forse qualche errore di tattica nella tappa di Bologna. Cuore impavido.
PELLIZOTTI 8: Alla vigilia del Giro la Liquigas è accreditata di due capitani. Ma tutti credono sia Basso il leader. Invece il Delfino di Bibione con la sua costanza e la crescita nella seconda settimana con vittoria sul Blockhaus e secondo posto sul Vesuvio, consegnano al biondo Liquigas il podio sfiorato per due secondi l’anno scorso. Conferma.
GARZELLI 8: Tra le più belle sorprese del Giro. Senza la débacle dell’Alpe di Siusi avrebbe lottato per il podio. Maglia Verde, tra i migliori in salita tanti piazzamenti e due ottime cronometro. Stato di forma invidiabile. Dopo il Giro vinto, il miglior Garzelli nella corsaRosa, dopo anni di mediocrità. Campione ritrovato.
SCARPONI 8: il signor sorriso porta a casa due vittorie con uno scatto da finisseur a Benevento, ma soprattutto il successo a Mayrhofen dopo 200km di fuga. Mister Fuga.
BOASSON HAGEN 7.5: il campione Norvegese raccoglie il successo a Chiavenna, piazzamenti e vittoria della cronosquadre e terzo tempo nella crono di Roma. Futuro campione delle gare di un giorno. Impressionante.
SEELDRAYERS 7: il ragazzone della Quickstep porta a casa la Maglia Bianca. Non cede nella terza settimana, si difende in salita e va bene a cronometro. Futuro.
F. MASCIARELLI 7: Francesco Masciarelli insieme a Garzelli è la bella sorpresa dellAcqua & Sapone. Il 22enne abruzzese si toglie la soddisfazione di piazzarsi secondo nella classifica maglia Bianca e il 17° posto nella Generale. Un ragazzo che tiene le tre settimane ha un lungo futuro davanti a se. Promessa.
PETACCHI 7: Ale-jet non ha una squadra al servizio per le volate deve arrangiarsi. Litiga con l’imberbe Farrar, ma porta a casa anche due successi individuali. Tira per Di Luca anche in avvio di salita e in pianura. Campione maturo.
CAVENDISH 7: il ragazzo dell’Isola di Man ha vinto la sfida a tu per tu con Petacchi, ma con una squadra al servizio, indossa dopo la cronosquadre la maglia Rosa. Prende mezzo voto in meno per via dell’abbandono del Giro. Prepara il Tour. Sprinter.
BASSO 6.5: Ivan alla vigilia era tra i favoriti, ma i due anni lontani dalle corse si fanno sentire quando occorrono i cambi di ritmo. Ha provato spesso in salita, ha aiutato Pellizotti sul Vesuvio. Attende La Vuelta. Ritrovato.
ARMSTRONG 6.5: A dispetto delle 12 viti in una clavicola rotta a poco più di un mese dall’inizio del Giro e dopo 3 anni di inattività il texano onora la sua prima al Giro. Chiude al 12° posto e sarà grande protagonista al Tour, in crescita nell’ultima settimana. Bentornato Lance.


BOCCIATI:
VISCONTI 5.5: il capitano della Isd chiude un Giro opaco con 18’’di ritardo da Konovalovas nell’ultima crono. Non ha trovato mai la fuga giusta. A Benevento era tra i favoriti ma ha trovato un super Scarponi. Opaco.
LEIPHEIMER 5: L’americano alla vigilia era tra i candidati alla vittoria secondo Lance Armstrong. Mai visto, mai in luce il 6° posto finale è merito anche di Lance ePopovych suoi gregari quando è andato in difficoltà. Assente.
DAVIS 4: il velocista Quickstep conquista alcuni piazzamenti ma sfigura a confronto con i vari Cavendish, Petacchi, per non parlare dei vari Swift e Farrar, ma anche da Gilbert nel finale di Anagni. Lento.
CUNEGO 3: è il più grande enigma del ciclismo italiano degli ultimi anni. Deve decidere se diventare un corridore da corse di un giorno o a tappe. Ma quest’ultima opzione non viene avvalorata dai risultati. 19° posto a 28’39’’ da Menchov, non si è mai visto tranne che in una fuga. Fallimento.
SIMONI 2: L’età lo condanna. Un corridore finito che prova a fare classifica. Non ha i tempi. Prova di orgoglio sul Vesuvio, poi nulla. Ammette di aver sbagliato ad interpretare il Giro, doveva puntare a far bene una tappa. Finito.


1 commento:

il Forum ha detto...

Darei anche un due alla RAI