lunedì 20 aprile 2009

Ivanov: una rivincita lunga 7 anni

Valkenburg (Olanda) - Sergei Ivanov, 34 anni del Team Katusha (Russia) campione nazionale russo si aggiudica l’Amstel Gold Race 2009. Il primo russo a trionfare in 44 edizioni della corsa della “salita delle antenne”, il Keutenberg e il Cauberg, l’ultima asperità.

Ivanov aveva un conto in sospeso con l’Amstel. Nel 2002 quando correva per i colori della Fassa Bortolo arrivò in volata col compagno di squadra Michele Bartoli, mancando la vittoria per mezza ruota. Si vociferò che il successo di Bartoli fosse stato pilotato dall’ammiraglia, per far uscire il campione da un periodo di crisi di risultati. Da quel giorno Ivanov non ha smesso di pensare a questa corsa.
L’anno scorso settimo, quest’anno una gara perfetta con una grinta e con una fame che ha solo chi ha un conto aperto con qualcosa. E Ivanov non aveva mandato giù la sconfitta del 2002.
Allora dai e dai, ricuce un paio di tentativi di fuga nel finale. Poi il capolavoro dell’ultimo chilometro, il Cauberg asfaltato con le pedalate della determinazione. Gesink, il giovane olandese della Rabobank, si stacca ad inizio salita, gudagnerà l’ultima piazza del podio. Lottano in due, Ivanov il russo e un altro olandese Kroon, 33enne della Saxo Bank. Sergei avanti, Kroon va su a spallate, ma la bici del russo è sempre avanti di mezza ruota, poi c’è una bici di mezzo ai 200m. Ivanov resiste, Kroon distrutto cede. Sergei alza le braccia al cielo, ce l’ha fatta, l’Amstel è sua.

LA GARA - Ai – 70 km dall’arrivo, brutto incidente. Coinvolti Frank Schleck (Saxo Bank), tra i favoriti della vigilia e Matthew LLoyd entrambi trasportati all’ospedale di Maastricht. Per Schleck lieve commozione cerebrale per LLoyd tre vertebre fratturate.
L’Amstel conta 32 asperità, sono delle colline, i tratti duri non superano il km, ma la corsa è snervante, per le stradine strette e le continue curve, concentrazione che deve essere massima.
Guadagnano fino a 15 minuti i primi fuggitivi Bozic, Bertogliati, Klimov, Timmer, Tepstra e Arashiro.
Dopo il secondo passaggio sul Cauberg provano sette uomini tra cui il laziale Agnoli, il bergamasco ingegnere e giornalista a tempo perso Pinotti e Freire, oltre al combattivo di giornata Tepstra. Ma il gruppo non gli ha lasciato spazio.
Dopo il Fromberg ai -16 dal traguardo azione interessante del ceco della Liquigas, l’86 Roman Kreuziger. Ivanov capisce che è un’azione interessante e prova a ricucire sul ceco, Nibali segue il russo. A questo punto sembra che la Liquigas abbia giocato al meglio le proprie carte, ma Nibali non tira un metro a Ivanov e invece di agganciare il compagno e giocarsela a tre, fa si che il gruppo si ricompatti sul Keutenberg, 600 metri al 9, 4% di media.
Ai -8 ci prova il Rabobank Gesink a fare la differenza. Assolo sul falsopiano e prova a guadagnare qualcosa, ma Ivanov è inesauribile ha la gamba buona, lo sa e ricuce con l’olandese Kroon il distacco da Gesink. Il terzetto riesce a guadagnare fino a 20” sul gruppo dei migliori. A questo punto la Silence-Lotto, che non ha certo brillato in avvio di stagione prova a riportarsi sugli attaccanti Dekker e compagni lavorano per Gilbert, ai piedi del Cauberg riducono il distacco a 6”, Kroon sembra quasi rialzarsi, ma a questo punto arriva il black out del gruppo. Dekker si defila stremato, e gli altri non si organizzano perdendo attimi preziosi, perché li davanti Ivanov ha un appuntamento che aspetta da sette anni e non vuole arrivare tardi. Il russo rilancia, Kroon gli si aggrappa addosso, Gesink si abbandona alla terza piazza e sul traguardo Ivanov alza le braccia al cielo e regala il successo ai compagni di squadra Mazzanti, Botcharov e gli altri.
Gilbert regola l’arrivo del gruppo precedendo un buon Damiano Cunego sempre tra i migliori, che dà l’appuntamento per la rivincita a mercoledì Freccia Vallone e il muro di Huy.

Garrincha84

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