lunedì 27 aprile 2009

Andy Schleck, coraggio e fantasia. È sua la Doyenne


ANS (Belgio) 26 aprile 2009- Il lussemburghese della Saxo Bank, Andy Schleck si aggiudica la Liegi-Bastogne-Liegi, con un’azione d’altri tempi in solitaria iniziata sulle prime rampe della Roche aux Faucons.

LA CORSA- La 95esima edizione della “Doyenne”, la più antica corsa inserita nel calendario, la prima edizione è del 1892, ha visto al via 199 partecipanti rappresentanti di 25 squadre con 25 italiani in partenza. Tempo che rispetto alle previsioni di pioggia si mantiene nuvoloso. La corsa prevede 11 Cote, tra le più famose la Cote de la Redoute non più decisiva e la Roche aux Faucons. La notizia del giorno è l’assenza di Noé al Giro di Italia, la Liquigas preferisce Stangel e Agnoli, quindi il lombardo appende la bici al chiodo in anticipo, avrebbe preferito chiudere sulle strade del Giro (2 quarti posti in classifica generale). 261 km con la Saxo Bank a fare l’andatura. Fuga a quattro per 130 km con un vantaggio di 14’. Tra i fuggitivi Dupont e Gautier della Bouyges Telecom.
Sulla Redoute, quest’anno posta ai -38 km dall’arrivo e dunque non decisiva, si muovono Serpa della Diquigiovanni, Kolobnev e Kroon della Saxo Bank, Kreuzinger della Liquigas, poi Martinez (Euskaltel) e Gesink (Rabobank) oltre a Van den Broeck (Silente Lotto), ma il tentativo non è convincente. Poi su una salita di rapporto sullo Sprimont prova la fuga Gilbert il belga della Silente Lotto, ma è solo e mancano 27 km all’arrivo e ancoradue asperità.
Ai piedi de la Roche aux Faucons Gilbert si presenta con 33’’ di vantaggio sul gruppetto inseguitori, ma ai piedi della salita lunga 1500metri con una pendenza media del 9,9%, scatto imperioso del 23enne Schleck, che in scioltezza si riporta su Gesink e compagni, li sopravanza e raggiunge Gilbert, poche pedalate in compagnia del belga e via di nuovo a martellare pedalate pesanti per costruire il primo grande successo della propria carriera. Dietro non c’è accordo e Frank Schleck, ripresosi dopo la brutta caduta dell’Amstel, rompe i cambi e fa la guardia agli attaccanti del fratello, accodandosi a tutti i tentativi, comunque scialbi di andarlo a riprendere. Così Andy arriva a guadagnare 1’37’’ sugli inseguitori ai piedi della ‘’ salita degli italiani’’: il San Nicolas. Sull’ultima asperità scollina con 1’07’’, ma dietro ancora non c’è accordo, ci provano Evans e Sanchez ma inutilmente. Andy chiude in solitaria lanciando gesti di esultanza all’indirizzo dell’ammiraglia di Bjarne Riis e aggiustandosi la maglietta prima di alzare le braccia al cielo e godersi il successo. Poi festeggerà col fratello all’arrivo, Frank in lacrime. Dietro azione all’ultimo km di J. Rodriguez che chiude oltre il minuto e Rebellin ancora un podio, battendo in volata un ottimo Gilbert e il russo Ivanov anche lui autore di un’ottima campagna del Nord. Cunego settimo.

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