mercoledì 29 aprile 2009

Rebellin positivo al Cera alle Olimpiadi di Pechino!


Ciclismo di nuovo nel caos. Ancora una volta a risuonare all’interno dell’ambiente delle due ruote non è la vittoria di un grande campione, ma (ahimè) la positività di un’atleta. Davide Rebellin è risultato positivo al famigerato Cera, l’epo di terza generazione. I controlli, effettuati durante le scorse Olimpiadi di Pechino hanno riscontrato positivo l’azzurro (che peraltro aveva conquistato la medaglia d’argento nella prova in linea) ed altri cinque atleti appartenenti all’atletica, canottaggio e nuoto. Una notizia che arriva come un fulmine a ciel sereno dopo nemmeno una settimana che il 38enne veneto si era aggiudicato per la terza volta la Freccia Vallone della sua carriera ed era al secondo posto dell'ultima edizione del ranking internazionale dell'Unione Ciclistica Internazionale (Uci). I prelievi erano stati effettuati durante i recenti giochi olimpici cinesi. A distanza di mesi il Comitato Olimpico Internazionale ha condotto i nuovi esami su 948 campioni dei circa quattromila analizzati dall’8 al 24 agosto scorso. E pensare che a Pechino lo stesso Rebellin disse appena sceso dal palco: “Questa è la vittoria del ciclismo pulito!”. Dal canto suo il campione veneto si difende e giura di non aver mai fatto uso di tali sostanze, ora si dovrà attendere il responso delle controanalisi che accerterà o meno eventuali responsabilità. Se il responso sarà positivo di nuovo si procederà al ritiro dei titoli, delle medaglie, delle vittorie importanti, inoltre gli verrà inflitta una squalifica e tolta così la possibilità di prendere parte al Giro d'Italia del Centenario. «I controlli- ha fatto sapere il Comitato olimpico internazionale- si sono avvantaggiati di una tecnologia migliorata per cercare prove dell'uso proibito del Cera (equivalente all'assunzione di eritropoietina) e di insulina». Un 2009 che era partito con le migliori aspettative per il ciclista veneto: dopo aver vinto per la terza volta la Freccia Vallone, aveva spezzato il digiuno del ciclismo italiano che quest’anno ancora non era riuscita a mettere le mani su una classica del nord. Il Cera è l'attivatore continuo dei recettori dell'eritropoiesi, ovvero il doping di quarta generazione, fa aumentare i globuli rossi nel sangue, aumentando così la resistenza e sentendo meno la fatica. Lo stesso attivatore che ha esposto al pubblico il giovane Riccardo Riccò, astro nascente del ciclismo italiano, al Tour dell'anno scorso. ”Cadiamo dalle nuvole. Davide non ha fatto nulla” le parole della moglie Selina. No comment invece da parte del Ct azzurro Franco Ballerini. ”Finché tutto non sarà chiarito – ha detto Bruseghin, uno degli azzurri che ha corso l’olimpiade 2008 - mi avvalgo della facoltà di non crederci”. Riccò, che invece ha la ferità della positività ancora fresca ha detto: "Vivrà un momento tremendo. Solo nella famiglia potrà trovare l’aiuto per venirne fuori".

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