sabato 25 luglio 2009

Tour, cerotti e voglia di ritiro. 60 anni fa l'impresa di Coppi

Vi riportiamo un articolo di Gianni Mura apparso sul quotidiano "La Repubblica" venerdì 24 luglio 2009, giorno in cui Alberto Contador, vincendo la crono ad Annecy ha messo una seria ipoteca sulla vittoria del 96° Tour De France.

Un flash di sessant' anni fa: il 24 luglio Fausto Coppi, mazzo di gladioli nella mano destra, cerotto sotto il ginocchio sinistro, fa il giro d' onore al Parco dei Principi. Gli corre accanto a piedi il massaggiatore Giannetto Cimurri. L' accoppiata GiroTour, che molti giudicavano impossibile, riesce a Coppi nel ' 49. Ha vinto il Giro con 23' su Bartali, ha esaltato i tifosi nella tappa tra Cuneo e Pinerolo, ma Bartali ha dominato il Tour del ' 48. Il ct Alfredo Binda riunisce i due rivali in Riviera, al tavolo di un ristorante, per quello che sarà chiamato il patto di Chiavari: Gino e Fausto non devono correre da nemici, sarà la strada a decidere. La strada sembra ostile a Coppi. In una delle prime tappe, al nord, tra Rouen e St. Malò, è coinvolto in una caduta con la maglia gialla Marinelli, un italiano di Francia, che riparte subito. Coppi non si fa male, ma la bici è rotta, l' ammiraglia di Binda è avanti per il rifornimento e sulla seconda auto c' è solo la bici di scorta di Ricci, non adatta alle gambe di Coppi. Che si siede sul bordo del marciapiede e aspetta. Matura propositi di ritiro. Binda arriva in moto, la bici di Coppi sottobraccio: «Allez, Fausto, si riparte». «No, voglio andare a casa, ormai il Tour è perso». «Non se ne parla nemmeno». «Ma anche lei, Binda, si è ritirato dal Tour». «Sì, ma me ne sono pentito tutta la vita. Allez». Si fermano i gregari, Martini, Pezzi, anche Bartali si ferma e lo incita. Sul traguardo Coppi e gli altri italiani hanno venti minuti di ritardo, trentasei in totale per Coppi. La crisi psicologica dura poco. Due giorni dopo Coppi vince la cronometro (92 km)a La Rochelle. Guadagna altri minuti sui Pirenei, dove Magni conquista la maglia gialla. Coppi e Bartali, alleati e non nemici, fanno il vuoto nella CannesBriançon, Coppi lascia la vittoria (e relativa maglia gialla) a Bartali, nel giorno dei suoi 35 anni. L' indomani, il patto di Chiavariè infranto non dai due corridori ma dal vice di Binda, Tragella, che nel resto dell' anno è ds della Bianchi, cioè di Coppi. A Guillestre, ai piedi dell' Izoard, vedendo arrivare Bartali si nasconde in un vicolo e non gli passa il sacchetto del rifornimento. Bartali comincia ad avere fame, poi fora. Coppi, che lo aveva raggiunto, rallenta per aspettarlo, Binda gli manda a dire di tirare dritto, possono sempre tornare sotto i francesi (in verità, Robic è a 10' ). Coppi arriva ad Aosta con 5' su Bartali, la maglia gialla è sua. Bartali è risentito, ma non Coppi, che comunque ha a sua disposizione una crono di 103 km tra Colmar e Nancy, che vince con 7' su Bartali. Gli unici problemi, semmai, sono legati al comportamento del pubblico. Nella tappa di Aosta, gruppi fascisti avevano inscenato manifestazioni non solo verbali antifrancesi. Ritorsioni inevitabili: una bottiglia di vetro passa a poca distanza dalla testa di Coppi nella cronometro, un poliziotto in moto blocca un esaltato che cerca di mettergli, letteralmente, un bastone tra le ruote. Pezzi chiude piangendo per una sassata che gli ha gonfiato un piede. A Parigi, Coppi chiude con 10' 55" su Bartali, 25' 13" su Marinelli, 34' 28" su Robic, 42' 10" su Magni, sesto. Partiti 120, arrivati 55 tra cui tutti e dodici gli italiani. L' Italia vince la classifica a squadre, Coppi quella degli scalatori. Media sui 4.808 km: 32,119.

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